Il boom delle applicazioni turistiche unito alle nuove necessità da parte dei viaggiatori ha fatto esplodere in tutte le città italiane il fenomeno dele locazioni turistiche, precedentemente limitate ad alcune città di forte richiamo come Firenze, Roma o Venezia.
Non esiste ad oggi un solo comune italiano dove non sia presente almeno un alloggio turistico, quanto meno facendo riferimento alle offerte online.
Il fenomeno è stato in qualche modo normato dall'ordinamento italiano che negli ultimi anni ha tentato di stabilire alcune norme sia a salvaguardia degli ospiti, sia per ridurre i fenomeni di abusivismo, illegalità e soprattutto di evasione fiscale.
Il passaparola e la confusione mediatica hanno però generato dei veri e propri mostri informativi frutto di miti e leggende che molto spesso noi di Hostplace ci troviamo a dover smentire quando parliamo con i nostri clienti.
Vediamo ora i 5 miti più comuni sulle locazioni turistiche.
Falso.
Airbnb, Booking e tutti gli altri portali specializzati mettono semplicemente in contatto i proprietari con possibili ospiti e in alcuni casi gestiscono e trasferiscono i pagamenti.
Come specificato spesso dagli stessi portali e più volte ribadito dall'Agenzia delle Entrate, il contratto di locazione va stipulato in forma scritta con l'ospite.
Il contratto di locazione è indispensabile non solo perchè obbligatorio per legge ma soprattutto per garantire e mettere al riparo il proprietario da spiacevoli inconvenienti come mancati pagamenti, occupazioni, danni e altro ancora.
Falso.
Come detto prima, i portali mettono in contatto ospiti e proprietari. I contratti di locazione derivanti generano reddito che è tassato secondo diverse modalità in base al tipo di casa, soggetto e durata del contratto.
Dal I giugno 2017, i portali che fanno da intermediario finanziario, ovvero che gestiscono i pagamenti, hanno l'obbligo di trattenere il 21% e versarlo in nome e per conto del proprietario.
Tuttavia, qualora il portale o l'intermediario non facesse questa trattenuta, calcolo e liquidazione delle imposte ricadono comunque sul proprietario.
La liquidazione delle imposte deve tenere conto di diversi aspetti ovvero: durata del contratto, soggetto locatore e locatario.
Falso.
E' possibile affittare unicamente immobili classificati da A1 ad A11 ad esclusione della categoria A10 ovvero uffici e studi privati.
La classificazione degli immobili residenziali è la seguente:
A/1 Abitazioni di tipo signorile
A/2 Abitazioni di tipo civile
A/3 Abitazioni di tipo economico
A/4 Abitazioni di tipo popolare
A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare
A/6 Abitazioni di tipo rurale
A/7 Abitazioni in villini
A/8 Abitazioni in ville
A/9 Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici
A/10 Uffici e studi privati
A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi
Falso.
Forse era cosi negli anni '90 ma oggi la situazione di mercato è cambiata radicalmente.
Gli ospiti non vogliono semplicemente dormire in una casa ma la casa è diventata parte integrante dell'esperienza di viaggio.
Piattaforme e offerta permettono agli ospiti di scegliere fra migliaia di proposte.
Questo fa si che il livello di accoglienza della casa è spostato sempre più in la.
Gli ospiti si fanno sempre più esigenti e i proprietari di casa devono offrire loro case sempre più funzionali e accoglienti.
Falso.
L'importante è strutturare la casa in linea con il potenziale target.
Le aree centrali sono sicuramente le più facili da gestire in ottica turistica; tuttavia è possibile lavorare anche con case in posizioni semicentrali o addirittura periferiche.
L'analisi dei flussi turistici permette di capire il target potenziale e sulla base di quello si possono sistemare le abitazioni per renderle più idonee.
Gestiamo tutt'oggi numerosi immobili in zone periferiche capaci di generare elevati flussi di ricavo grazie ai turisti.
Se desideri affittare la tua casa ai turisti ma non sai come fare, contattaci. Hostplace è specializzata nella gestione degli affitti brevi e affitti turistici con servizio chiavi in mano.